Il mediatore linguistico è un professionista della comunicazione che ha il compito di porre in relazione produttiva soggetti di lingua e cultura differente.
Grazie alla sua conoscenza dell’idioma, si propone sia come traduttore, sia come professionista che funge da ponte tra culture e civiltà spesso lontane e diverse.
In un contesto socio-economico in continua evoluzione e variamente eterogeneo, la figura professionale del mediatore linguistico diventa di fondamentale importanza.

Come si diventa mediatore?

La figura professionale del mediatore linguistico richiede una formazione precipua.

In Italia esistono alcune Università che offrono piani di studio inerenti tale specializzazione nell’ambito dei corsi di psicologia, sociologia e scienze politiche. Sono però disponibili anche dei corsi di Laurea in Scienze della Mediazione Linguistica che offrono un percorso mirato all’ottenimento di competenze di elevatissima qualità.

Il percorso formativo di questi ultimi corsi, conseguibili presso una SSML (Scuola Superiore di Mediazione Linguistica), permette al candidato di conseguire un’accurata preparazione. Sia dal punto di vista linguistico sia storico, etno-antropologico e culturale, il mediatore approfondisce anche aspetti legati al dialetto e integra competenze peculiari nel settore sociale, scolastico, sanitario e forense.

La conoscenza personale del mediatore linguistico dell’area geografica di competenza non è un requisito fondamentale, ma è senza dubbio un elemento preferenziale.

Ad oggi non è stato ancora istituito un albo professionale specifico, ma è possibile conseguire un attestato di qualifica che risulta essere un titolo di favore in ottica professionale.

Dove lavora un mediatore linguistico?

I professionisti del settore trovano impiego presso strutture della pubblica amministrazione, sanitarie, scolastiche, enti no-profit, tribunali, commissariati. In genrale, dunque, ovunque vi sia necessità di una figura esperta in grado di favorire l’integrazione culturale tra le popolazioni autoctone e i soggetti immigrati.

La necessità impellente di favorire l’inserimento culturale e professionale dei soggetti che hanno raggiunto il nostro Paese in seguito ai considerevoli flussi migratori, ha conferito alla figura del mediatore linguistico un ruolo di primo piano nel quadro delle nuove professioni.

Per tale ragione è lecito inserire il mediatore linguistico tra le occupazioni più richieste e con maggiori opportunità di lavoro anche per il futuro.